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Sintassi delle espressioni regolari

(No version information available, might be only in CVS)

Sintassi delle espressioni regolari — Descrizione della sintassi utilizzata da PCRE per la definizione delle espressioni regolari

Descrizione

La libreria PCRE è costituita da una serie di funzioni che utilizzano come criterio di riconoscimento le espressioni regolari mutuando la stessa sintassi e la stessa semantica di Perl 5, a parte qualche lieve differenza descritta di seguito. L'attuale implementazione corrisponde alla versione 5.005 di Perl.

Differenze rispetto a Perl

In questo capitolo saranno descritte le differenze rispetto a Perl 5.005.

  1. Per default, lo spazio bianco indica tutti i caratteri riconoscibili dalla funzione isspace() della libreria C, ciò non pregiudica la possibilità di compilare PCRE con un set di caratteri alternativi. Normalmente isspace() riconosce gli spazi, il salto pagina, il carattere 'a capo' (newline), il carattere carriage return, la tabulazione orizzontale e verticale. Perl 5 non riconosce nel set dei caratteri indicati dallo "spazio bianco" la tabulazione verticale. Infatti il carattere di escape \v è stato presente per diverso tempo nella documentazione di Perl, ma di fatto non viene riconosciuto. Tuttavia lo stesso carattere viene trattato come spazio bianco fino alla versione 5.002 di Perl. Nelle versioni 5.004 e 5.005 non viene riconosciuto il carattere \s.
  2. PCRE non supporta occorrenze ripetute in espressioni che "guardano avanti". Perl lo permette, ma non nel modo a cui si possa pensare. Ad esempio, (?!a){3}, non indica che i tre caratteri successivi non debbano essere delle "a", ma indica per tre volte che il carattere successivo non debba essere una "a".
  3. Il riconoscimento di criteri parziali che possono verificarsi all'interno di espressioni che "guardano avanti" negative sono contati, ma i loro riferimenti non sono inseriti nel vettore degli offset. Perl valorizza le sue variabili da qualsiasi criterio che sia riconosciuto prima che l'espressione regolare fallisca nel riconoscere qualcosa, ma questo solo se l'espressione che "guarda avanti" contiene almeno un ramo alternativo.
  4. Sebbene il carattere di 0 binario sia supportato nella stringa in cui si deve svolgere la ricerca, non è ammesso nel testo dell'espressione regolare, questo perché il testo viene passato come stringa C conclusa dal carattere zero. Si può comunque utilizzare la sequenza "\\x00" per richiedere il riconoscimento dello zero binario.
  5. Non sono supportate le seguenti sequenze di escape di Perl: \l, \u, \L, \U, \E e \Q. Infatti queste sono implementate nelle funzioni di gestione delle stringhe di Perl e non nel suo motore di riconoscimento delle espressioni regolari.
  6. L'asserzione di Perl \G non è supportata.
  7. Ovviamente PCRE non supporta il costrutto (?{code}).
  8. Al momento in cui si scrive, in Perl 5.005_02 vi sono alcune particolarità riguardanti la parametrizzazione delle stringhe catturate quando parte del criterio di riconoscimento viene ripetuto. Ad esempio, il riconoscimento di "aba" con il criterio /^(a(b)?)+$/, valorizza $2 con la lettera "b", usando il testo "aabbaa" con il criterio /^(aa(bb)?)+$/ non si ha la valorizzazione di $2. Tuttavia se il criterio di riconoscimento viene variato in /^(aa(b(b))?)+$/, sia $2 che $3 vengono valorizzate. Nelle versione 5.004 di Perl, la variabile $2 viene valorizzata in entrambi i casi, come pure è TRUE in PCRE. Se in futuro Perl cambierà nella gestione anche PCRE potrà cambiare di conseguenza.
  9. Un'altra discrepanza non ancora risolta riguarda il criterio di riconoscimento /^(a)?(?(1)a|b)+$/, che in Perl 5.005_02 riconosce la stringa "a", mentre non accade in PCRE. Tuttavia in entrambi ( Perl e PCRE ) il riconoscimento di "a" con il criterio /^(a)?a/ non valorizza $1.
  10. PCRE prevede alcune estensione alla gestione delle espressioni regolari di Perl:

    1. Sebbene le asserzioni che "guardano indietro" richiedano testi di lunghezza fissa, è ammesso che ciascun ramo alternativo del criterio di ricerca possa intercettare stringhe di lunghezza differente. Al contrario Perl 5.005 richiede che tutte le stringhe abbiamo la stessa lunghezza.
    2. Se viene settato PCRE_DOLLAR_ENDONLY e non viene attivato PCRE_MULTILINE, il meta-carattere $ indica soltanto la fine della stringa.
    3. Se si attiva PCRE_EXTRA, un carattere backslash (\) seguito da una lettera che non abbia un significato speciale genera un errore.
    4. Se si attiva PCRE_UNGREEDY, si inverte la "voracità" delle occorrenze, in modo da non essere voraci per default, ma lo tornano ad essere se seguiti da "?".

Dettagli sulle espressioni regolari

Introduzione

Di seguito verrà descritta la sintassi e la semantica delle espressioni regolari così come sono supportate da PCRE. La descrizione delle espressioni regolari può essere reperita anche nei manuali di Perl e in numerosi altri libri, alcuni dei quali ricchi di esempi. Ad esempio il libro di Jeffrey Friedl intitolato "Mastering Regular Expressions", edito da O'Reilly (ISBN 1-56592-257-3), li tratta in modo dettagliato. Questa descrizione, invece, viene intesa come una documentazione di riferimento. Una espressione regolare è un criterio utilizzato per identificare parti di un testo partendo da sinistra verso destra. La maggior parte delle lettere identifica se stessa nel testo oggetto del riconoscimento. Ad esempio il banale testo La volpe veloce intercetta la parte del testo uguale all'espressione regolare.

Meta-caratteri

La potenza delle espressioni regolari deriva dalla possibilità di inserire criteri alternativi oppure ripetuti. Questi sono codificati nel criterio di ricerca tramite l'uso di meta-caratteri, lettere che non indicano se stesse, ma sono interpretate in modo particolare.

Esistono due differenti set di meta-caratteri: quelli che sono riconosciuti ovunque tranne che all'interno di parentesi quadrate, e quelli che sono riconosciuti all'interno di parentesi quadrate. I meta-caratteri che si usano all'esterno delle parentesi quadrate sono:

\
carattere di escape generico con diversi utilizzi
^
indica l'inizio del testo (o della linea in modalità multi-linea)
$
indica la fine del testo (o della linea in modalità multi-linea)
.
indica qualsiasi carattere tranne "a capo" (per default)
[
carattere di inizio della definizione di classe
]
carattere di fine della definizione di classe
|
inizio di un ramo alternativo
(
inizio di un criterio di riconoscimento parziale
)
fine del criterio di riconoscimento parziale
?
estende il significato di (, oppure 0 o 1 occorrenza, oppure occorrenza minima
*
0 o più occorrenze
+
1 o più occorrenze
{
inizia l'intervallo minimo/massimo di occorrenze
}
termina l'intervallo minimo/massimo di occorrenze
La parte del criterio che si trova tra parentesi quadrate viene detta "classe di caratteri". In una classe di caratteri i meta-caratteri previsti sono:
\
carattere di escape generico con diversi utilizzi
^
nega la classe, ma solo se posto all'inizio
-
indica un intervallo
]
chiude la classe di caratteri
Le sezioni seguenti descriveranno l'uso di ciascuno dei meta-caratteri.

Backslash

Il carattere backslash (\) ha diversi utilizzi. Primo uso: se viene anteposto a caratteri non alfanumerici, rimuove gli eventuali significati speciali che il carattere può avere. Questo utilizzo di backslash come carattere di escape può essere svolto sia all'interno delle classi di caratteri sia all'esterno.

Ad esempio, un criterio che deve riconoscere il carattere "*" conterrà "\*". Ciò si applica indipendentemente dal carattere seguente, sia esso interpretabile come meta-carattere o meno. Nel caso in cui un carattere non alfanumerico debba identificare se stesso è opportuno farlo precedere dal "\". In particolare per identificare un backslash occorre scrivere "\\".

Se nel criterio di riconoscimento si specifica l'opzione PCRE_EXTENDED, lo spazio bianco (diversamente da quando si trova all'interno di una classe di caratteri), e i caratteri posti tra "#" e un "a capo" all'esterno di una classe di caratteri sono ignorati. Un backslash può essere usato come escape per inserire uno spazio bianco od il carattere "#" come parte del criterio di riconoscimento.

Un secondo utilizzo del backslash consiste nel codificare in modo visibile dei caratteri non visibili. Non ci sono restrizioni nella presenza di caratteri non-stampabili, a parte lo zero binario terminante la stringa dell'espressione regolare. Di seguito saranno elencate le sequenze di caratteri che è preferibile utilizzare per la loro semplicità al posto delle corrispondenti codifiche binarie.

\a
allarme, il carattere BEL (hex 07)
\cx
"control-x", dove x è un qualsiasi carattere
\e
escape (hex 1B)
\f
salto pagina (hex 0C)
\n
"a capo" (newline) (hex 0A)
\r
carriage return (hex 0D)
\t
tabulazione (hex 09)
\xhh
carattere il cui codice esadecimale è hh
\ddd
carattere il cui codice ottale è ddd, oppure riferimento all'indietro

Il preciso effetto di "\cx" è il seguente: se "x" è una lettera minuscola, viene convertita in lettera maiuscola. In pratica viene invertito il sesto bit (hex 40) del carattere. Quindi "\cz" diventa hex 1A, ma "\c{" diventa hex 3B, mentre "\c;" diventa hex 7B.

Dopo la sequenza "\x", saranno letti due numeri esadecimali (per le lettere non si distingue tra maiuscolo e minuscolo)

Dopo la sequenza "\0" saranno lette due cifre in ottale. In entrambi i casi se vi sono meno di due cifre, saranno usati i numeri presenti. Pertanto la sequenza "\0\x\07" indica 2 zeri binari seguiti dal carattere BEL. Occorre accertarsi di passare le cifre necessarie dopo lo zero iniziale se il carattere che segue può essere scambiato per una cifra in ottale.

Più complicata è la gestione del backslash seguito da una cifra diversa da 0. Al di fuori di una classe di caratteri, PCRE tratta le cifre che trova come numeri decimali. Se il numero è inferiore a 10, oppure vi sono state almeno altrettante parentesi sinistre, la sequenza viene considerata come un riferimento all'indietro. Più avanti, nella parte dei criteri parziali, sarà descritto come funzionano questi riferimenti.

All'interno di una classe di caratteri, oppure nel caso in cui il numero decimale è maggiore di 9 e non ci sono stati altrettanti criteri parziali, PCRE rilegge le prime 3 cifre seguenti il backslash in ottale e genera il carattere dagli 8 bit meno significativi del valore ottenuto. Ogni altra cifra seguente indica se stessa. Ad esempio:

\040
è un'altro modo per indicare uno spazio
\40
ha il medesimo significato dell'esempio precedente che non vi sono 40 sotto-criteri
\7
è sempre un riferimento all'indietro
\11
può essere un riferimento all'indietro o un'altro modo per indicare il carattere di tabulazione
\011
è ancora il carattere di tabulazione
\0113
il carattere di tabulazione seguito da "3"
\113
è il carattere con il codice ottale 113 (poiché non ci possono essere più di 99 riferimenti all'indietro)
\377
è un byte con tutti i bit a 1
\81
può essere un riferimento all'indietro o uno zero binario seguito da "8" e da "1"

Occorre rilevare che valori ottali maggiori di 100 non devono essere preceduti dallo zero, questo perché la libreria considera solo tre cifre.

Tutte le sequenze che definiscono il valore di un singolo byte possono essere utilizzate sia all'interno sia all'esterno delle classe di caratteri. Inoltre, all'interno delle classi di caratteri, la sequenza "\b" viene interpretata come carattere di backspace (hex 08), mentre all'esterno ha un'altro significato (come descritto più avanti).

Il terzo utilizzo possibile per il backslash consiste nello specificare il tipo di carattere:

\d
qualsiasi cifra decimale